L'associazione
Barbara Bartolotti nel 2003 è stata vittima di un efferato crimine, di quelli che oggi possiamo racchiudere nella violenza di genere.
Non fu solo una grave violenza, ma un vero e proprio martirio.
Il carnefice avrebbe dovuto scontare le sue azioni criminali con venticinque anni di detenzione, in primis per l’omicidio volontario del bambino e, subito dopo, per il tentato omicidio di Barbara, ma non ha mai pagato nulla. Reo confesso, dopo i vari patteggiamenti, sarà destinatario di soli quattro anni di arresti domiciliari che mai sconterà realmente. Dopo il danno la beffa giudiziaria, perché ad aggravare la farsa, grazie alla legge n° 241 del 31 luglio 2006 (Concessione di Indulto), l’aggressore è tornato a piede libero, lavora in banca Unicredit, vive tranquillamente la sua vita, mentre Barbara, licenziata dall’impresa edile presso cui lavorava (perché tra i vari soci dell’azienda c’era lo zio dell’assassino), tuttora non trova un impiego perché le dicono che “fa impressione” in quanto sfigurata.
Stanca di malagiustizia e di delusioni, nel 2016 Barbara fonda “Libera di Vivere” Onlus, un punto di riferimento per tutti coloro che subiscono violenza, un centro per aiutare le donne, gli uomini e i bambini vittime di aggressioni fisiche, psicologiche e verbali.
Barbara ha il coraggio dalla sua parte, gira l’Italia per raccontare la sua forte testimonianza, non tralascia i dettagli quando racconta la sua storia, questo perché ciò che le è accaduto dev’essere di monito per chi subisce in silenzio. Per questo motivo organizza convegni, tavole rotonde, discorsi nelle scuole, messaggi nel web, solo per comunicare ai giovani il rispetto verso gli esseri umani, di qualsiasi sesso, colore, età o religione. Si batte per portare avanti l’idea di giustizia, che non dev’essere vendetta, ma certezza della pena per chi si macchia di crimini tanto efferati.
Ha anche scritto un libro che racconta la sua storia e racchiude le foto agghiaccianti che mostrano il suo martirio, il suo tormento.
Abbiamo bisogno di voi per fare sentire le nostra voce laddove non arriviamo.
Se siete interessati a organizzare eventi a tema, Barbara è disponibile a partecipare con la sua storia per argomentare la delicata tematica della violenza di genere o più semplicemente quale ospite in supporto a eventi pubblici che sostengano la sua causa.